Alcuni elementi del noir classico americano degli anni ’40 sono noti a tutti: la derivazione dal romanzo hard boiled, fiorito negli USA a partire dagli anni ’20 del Novecento, l’ambientazione urbana, l’uso spasmodico del chiaroscuro, il contrasto tra luce e ombra, il delitto come motore dell’azione, il doppio gioco, lo scambio di persona, la truffa, l’eventuale incontro con il poliziesco e la detective story, l’adulterio, il tradimento, l’inganno, la rilevanza della figura della dark lady, il cinismo, la sete di vendetta, la seduzione, l’erotismo morboso, la trappola mortale, la pioggia, la notte, le luci inquietanti dei lampioni e dei neon, la vertigine dello specchio. Insomma, un labirinto di ambiguità, un senso crescente di smarrimento, la presenza di un destino già segnato che si percepisce in volti, cose, ambienti.
Il termine noir fu coniato dalla critica francese intorno alla metà degli anni ’50, a ridosso di quella che è unanimemente chiamata la nouvelle vague, e che alle origini ha avuto come corifei François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Éric Rohmer. Tutti costoro collaboravano alla rivista «Cahiers du cinéma», che si è fatta promotrice di una riscoperta/rivalutazione del cinema classico d’autore hollywoodiano, in primis della figura di Alfred Hitchcock. Quella di Truffaut, che qui viene proposta con tre film, è una rivisitazione, in salsa francese e contemporanea, di alcuni “passaggi” del cinema noir. Il confronto è con altri tre film americani, due dei quali portano la firma di Billy Wilder e di Fritz Lang, entrambi fuggiti dalla Germania nei primi anni ’30, portandosi dietro pezzi dell’esperienza espressionista, che bene si conformavano alle angosce e alle tenebre di un genere che aveva percorso gli anni della seconda guerra mondiale e quelli immediatamente successivi.
Sarà intrigante riconoscere in Truffaut i segni di una fascinazione, di un’attrazione verso oggetti, figure, luoghi e forme di un cinema ormai classico, cioè imprescindibile, sempre vivo e da ri-scoprire ad ogni visione.