Nella nostra lunga storia abbiamo raccolto e distribuito tanti film: pietre miliari che i giovani non hanno potuto assaporare nel chiuso di una sala e che anche i meno giovani possono ora rivedere se non addirittura riscoprire. Con questa rassegna iniziamo un cammino immaginando una sorta di serial della memoria, con puntate che ogni volta riservano qualche sorpresa.
Il dialogo con il cinema del passato è assolutamente fecondo e, per certi versi, può anche illuminare il presente, attraverso le differenze, le distanze spazio-temporali, ma anche quelle tecnologiche. E poi ci sono le diversità di sguardo, le mutazioni nel modo di essere spettatori, i sommovimenti dentro quel calderone di reazioni, attrazioni e repulsioni che agiscono nell’intimità più profonda di chi entra in sala. Perché il cinema di una volta ha ancora presa sugli spettatori di oggi: questo è innegabile. Una fascinazione, un incanto, una “magnifica ossessione”, quindi, che vanno alimentati, accontentati, con la volontà di riaprire tante pagine della storia del cinema e della nostra storia.
Nella nostra nuova sala c’è un proiettore 35mm praticamente nuovo; proviene da un fallimento e questo per noi è un ulteriore stimolo: ridare vita a una macchina che giaceva in un magazzino e renderla ancora capace di restituire racconti, identificazioni e sogni.
In questa avventura non poteva mancare la collaborazione con Bergamo Film Meeting, che, fin dalla sua nascita ha sempre dedicato grande attenzione ad autori e periodi fondamentali della storia del cinema. BFM nel 2022 compirà quarant’anni e questa nuova ricognizione del passato sarà parte viva del loro futuro: una sorta di ossimoro strategico che riflette una dote – anche nel significato di contributo che la persona porta con sé – essenziale in chi fa il nostro mestiere: la passione per il cinema, ma anche e soprattutto la soddisfazione e il piacere di far conoscere a più persone possibili i film che contano, insieme alla bellezza che si lasciano dietro.