Nel 1931, un omino minuscolo, dagli occhi grandi e all'apparenza miti, si aggirava la notte per le strade di Berlino, adescando e colpendo i più fragili, i bambini: era M, il mostro di Dusseldorf, come recita il titolo italiano del capolavoro di Fritz Lang, ispirato a reali fatti di cronaca del 1929. Quasi il capostipite non solo del noir, ma dell'intero filone dedicato dal cinema (e dalla tv) al serial killer: personaggio nerissimo, inquietante a partire dalla fisionomia banale, spesso fragile, talvolta seducente. Da Norman Bates di Psycho a Patrick Bateman di American Psycho (Anthony Perkins e Christian Bale, poco più che ventenni), dagli uomini qualunque Keyser Soze e John Doe interpretati da Kevin Spacey in I soliti sospetti e Seven al meticoloso Matt Dillon di La casa di Jack, dagli incubi seriali di Halloween e Venerdì 13, ai Dexter e Mr. Mercedes televisivi, ai pistoleri solitari di Non è un paese per vecchi e Un giorno di ordinaria follia, un viaggio tra i mostri della porta accanto.
Emanuela Martini, romagnola, nata a Forlì, laureata in Scienze Politiche, appassionata di cinema fin dall’infanzia, cresciuta tra i generi più disparati (dai mélo di Sirk a Jerry Lewis, dai musical alla fantascienza) e tra le più eccentriche proiezioni dei cineclub (Bergman, Neorealismo, Stroheim, Busby Berkeley e Hammer horror). Critico cinematografico, nel comitato di redazione di “Cineforum” dalla fine degli anni ’70, direttore di “FilmTv” dal 1996 al 2007, a lungo collaboratore del Domenicale del “Sole 24 Ore”, co-direttore di Bergamo Film Meeting dal 1987 al 2007, è stata membro della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e poi selezionatore di altre sezioni della Mostra, e dal 2007 al 2019 vicedirettore e poi direttore del Torino Film Festival. Da dicembre 2020 è direttore responsabile di Cineforum Rivista. Esperta di cinema anglo-americano, ha scritto: Storia del cinema inglese, Il lungo addio. L’America di Robert Altman, il Castoro su Powell e Pressburger e su Gianni Amelio, Shakespeare e il cinema e numerose altre monografie su generi e autori. Vive a Milano, prevalentemente con compagni felini.