«Il film è una rapsodia alpina a due, per voci e immagini dagli anni ’30. Delicata come i fogli di carta velina tra una pagina e l’altra di un album di foto. Ninì Pietrasanta, classe 1908, pioniera d’alpinismo e d’amore: la stagione strepitosa delle scalate e del matrimonio con Gabriele Boccalatte, entrambi star dell’epoca, di cui il fascismo vorrebbe fregiarsi, non riuscendo a far presa su di loro. Le foto e “le cinematografie” in 16 mm di lei, orfana di madre, col padre benestante illuminato, le sue narrazioni per il CAI, i diari di lui, da lei fatti pubblicare con una struggente introduzione. Ora lei contempla i ghiacciai del Monte Bianco, ora lui si arrampica, ora guardano in macchina — si baciano — ora la tempesta li sorprende in una delle scalate più ambiziose, mentre gli istanti si fanno infiniti, gli abiti zuppi e i cuori, aggrappati a un unico centimetro di roccia, si scoprono risonanti come non mai». (da Maria Grosso, Il Manifesto, 18 luglio 2015)
Gigi Giustiniani, filmmaker di origini piemontesi, vive a Milano. Tra i suoi lavori, Montagna dei vivi, 2013 è stato presentato a Il Grande Sentiero 2014.