“Non solo la massimizzazione del piacere dello sguardo spiega i motivi del recente recupero critico della loro opera, ma, nel suo equilibrio con la studiatissima elaborazione narrativa che ne consegue, spiega anche parte dell’apparente contraddittorietà dei film. Quasi tutti rilevano, a ragione, che il cinema di Powell vive sulla contrapposizione di coppie di valori contrastanti, un estremo della quale, grosso modo, gravitante nell’orbita di un conservatorismo vagamente nostalgico e l’altro nell’area di un’eccentrica irrazionalità”.
Emanuela Martini, Powell & Pressburger, Bergamo Film Meeting 86