Rossella Schillaci
Italia
2017
76'
DCP, Blu Ray
Italiano
76'
Paola Olivetti, Rossella Schillaci
Stefania Bona, Davide Marcone
Fulvio Montano
Giorgio Canali, Milva
Giovanni Corona
Ada Gobetti, Giuliana Gadola Beltrami, Bianca Guidetti Serra, Lucia Boetto Testori, Maria Airaudo, Lia Corinaldi, Marisa Sacco, Alda Bianco, Marisa Rodano, Anna Cherchi, Joyce Lussu, Chiara Acciarini, Carla Dappiano, Carmen Nanotti
prodotto da Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza nell'ambito del Polo del '900 con il sostegno di Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Film Commission Torino Piemonte (Piemonte Doc Film Fuond) in collaborazione con Azul e distribuito da Lab 80 film
DA PARTIGIANE VIVONO LA PARITÀ NEL LAVORO E NELLA FAMIGLIA , LA LIBERTÀ SESSUALE. IL DOPOGUERRA VEDE UNA "RESTAURAZIONE" DIFFICILE DA ACCETTARE.
Tutti avevamo paura, ma il coraggio sta precisamente nell'andare avanti lo stesso anche se si ha paura. (Giuliana Gadola Beltrami)
Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana? Il film racconta, con le voci delle protagoniste, cosa ha significato quel periodo di lotta, combattuta insieme agli uomini ma anche e soprattutto per la loro stessa liberazione. Attraverso un montaggio suggestivo di film d'archivio, estrapolando un filo narrativo dalle interviste a partigiane, realizzate negli ultimi quarant’anni dall'Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, emerge una precisa visione di quel periodo, “rivissuto” nella memoria e nei ricordi, a cui si fa risalire, per molte di loro, la prima vera nascita del femminismo, dove la lotta è vista anche come emancipazione e ricerca di libertà, dove si acquista una maggiore libertà sessuale e si richiede la parità nel lavoro e nella famiglia. Cosa è successo dopo i festeggiamenti del 25 aprile 1945? Cosa hanno ottenuto le donne dopo la Liberazione, le aspettative, le promesse sono state mantenute? Le loro riflessioni, a volte amare, portano in luce un pezzo della nostra storia spesso dimenticato. Il film indaga il periodo della Resistenza e gli anni della pace ma anche della “restaurazione” del primo dopoguerra.
DICHIARAZIONI DELLA REGISTA «Non abbiate paura, non vi faccio ritardare il pranzo, parlerò tre minuti. Avrei voluto che in questo studio storico del CLN si parlasse un momentino dei Gruppi di Difesa della Donna. E debbo confessare che quando sono venuta qui a parlare, ero seccata, perchè dico: ma, proprio io devo venire a parlare delle donne? Tutti gli uomini che hanno parlato prima, forse pensano che parlare delle donne non sia virile? Allora, vorrei, io vorrei, che qualche giovane studente, senza distinzione di sesso, non facciamo discriminazioni, volesse fare oggetto di studio quello che è stato il movimento femminile durante la Resistenza, dall'8 settembre al 25 aprile, per arrivare poi a vedere quella che è stata l'azione delle donne uscite dai Gruppi di Difesa e dai CLN, nelle varie Amministrazioni o nelle posizioni di Governo o di Amministrazione che hanno avuto poi allora». Inizia così l'intervento (brevissimo) dell'unica donna partigiana che fu chiamata a parlare durante il convegno del CLN tenutosi nel 1965 a Torino, Ada Gobetti. La registrazione di questo intervento è stata ritrovata negli archivi dell'ANCR e pone prima di tutto una richiesta: quella di fare luce su quanto le donne hanno saputo fare organizzandosi autonomamente durante la Resistenza. E' una richiesta tutt'ora attuale: nonostante siano trascorsi più di 70 anni, occorre più che mai raccontare la Resistenza dal punto di vista delle donne, senza retorica e senza censure. Abbiamo deciso di accogliere questo invito e di realizzare un film documentario che parli dell'azione delle donne, ma prestando particolare attenzione alla loro partecipazione politica e sottolineando come il periodo della Resistenza sia stato in realtà il primo momento di risveglio del movimento femminile. Come dice Giuliana Gadola Beltrami: «Per me il femminismo è nato nella resistenza, perchè hanno cambiato ruolo le donne, nettamente! Tanto è vero che quando io le interrogavo, la mia prima domanda era sempre: "perchè l'hai fatto?", venivano fuori le risposte più disparate, ma tutte in un certo senso univoche, cioè: l'ho fatto perchè non mi piaceva la vita che facevo, l'ho fatto perchè volevo essere libera. Ciascuna di loro voleva emanciparsi, voleva tirarsi fuori. Voleva precisamente superare il ruolo». Il film racconta una Resistenza parallela, la Resistenza delle donne, a volte non coincidente nelle diverse motivazioni e modalità d'azione con la Resistenza cui convenzionalmente ci si richiama. Partendo da interviste filmate a partigiane, realizzate nel corso di un lungo lasso di tempo dalla fine degli anni '80 a oggi, e quindi a tutti gli effetti oggi oramai materiale d'archivio, si è pensato di lavorarle estraendone solo le voci, e utilizzarle in funzione di una sorta di guida sonora narrativa e tematica, sulle immagini che ci forniscono invece le fonti visive (documenti, fogliettini scritti in fretta a matita, foto, volantini, relazioni, veline, tessere, e naturalmente sequenze di film amatoriali, documentari, cinegiornali).
NOTE DELLA PRODUZIONE Anni di raccolta di testimonianze filmate e una paziente ricerca di rare immagini sulla Resistenza, che costituiscono il patrimonio prezioso dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, sono all' origine di questo film: nel corso del tempo sentendo e risentendo i racconti, le voci delle partigiane, molte ormai scomparse, era forte il desiderio di farle rivivere e comunicare con il mondo di oggi. Così è cominciata la ricerca che con un lungo ascolto delle interviste, 800 pagine di trascrizioni, l'analisi di 40 film d'epoca alla ricerca delle immagini più significative e pertinenti, ha portato a condensare in 77' minuti di film la riflessione su un periodo denso e grave della nostra storia e a far risuonare le voci delle protagoniste di allora. Ci sembra questo il modo per valorizzare il materiale d'archivio che così gelosamente e appassionatamente conserviamo.
L'ARCHIVIO NAZIONALE CINEMATOGRAFICO DELLA RESISTENZA Fondato da Paolo Gobetti e Franco Antonicelli nel 1970, oggi presieduto da Bruno Gambarotta e diretto da Paola Olivetti, l'Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza ha raccolto un patrimonio prezioso di film documentari sulla Resistenza, la guerra e la Deportazione e su altre vicende cruciali del '900 (più di 2100 titoli). L'ANCR inoltre raccoglie video interviste a protagonisti della storia contemporanea (più di 5000 ore di registrazioni), realizza documentari, organizza rassegne e il concorso “Filmare la storia”. Il patrimonio filmico e video è arricchito da una vasta biblioteca specialistica con emeroteca, sezione manifesti e fototeca. Alla produzione cinematografica già viva dai primi anni Settanta, con la realizzazione di film documentari sulla storia della Resistenza (ricordiamo gli ormai classici Lotta partigiana (1975) e Le prime bande (1984) di Paolo Gobetti), si è affiancata negli anni più recenti la produzione di documentari in video spesso corredati da apparati multimediali, destinati soprattutto alle scuole. Il catalogo dell’ ANCR ammonta a più di 50 titoli. Gli ultimi titoli realizzati: Cime e valli della 17° di Alberto Signetto (2012), I confini contesi di Alberto Signetto(2011), Fabbriche e Resistenza a Torino di Pier Milanese (2010), 600.000 no. La resistenza degli Internati militari italiani di Pier Milanese(2009), I giorni di Torino -18 aprile 6 maggio 1945, di Pier Milanese (2015).
I materiali d'archivio provengono dai fondi dell'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (Ancr), con la collaborazione di: Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Aamod); Archivio storico Istituto Luce; Archivio Nazionale Cinema d'Impresa ( Cian); Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto); Centro Studi Piero Gobetti; Istituto storico della Resistenza in Provincia di Biella e Vercelli; Archivio Giancarlo Bocchi (Parma); Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci; Archivio Famiglia Beltrami; Istituto Storico della Resistenza in Provincia di Novara; Archivio Nazionale UDI - Unione Donne Italiane e inoltre di Fabrizio Salmoni, Andrea Gobetti.
Ricercatori e archivisti Melita Mandalà, Valentina Rossetto, Andrea Spinelli, Fabio Cancelliere, Corrado Borsa, Mauro Zannerini, Barbara Berruti, Andrea D'arrigo, Enrico Pagano, Pietro Polito, Claudio Salin, Chiara Cremaschi.
TORNA AL CINEMA PER IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE 2018 A:
Rovereto (TN), Auditorium Fausto Melotti Cernusco sul Naviglio (MI), Anpi Riboldi Mattavelli Seveso (MB), Anpi Seveso Anpi Valli Calepio e Val Cavallina (BG) Tirano (SO), Cinema Mignon Milano, Spazio Cinema Anteo Como, Spazio Gloria Bellinzago Novarese (NO), Movieplanet Piasco (CN), Sala Polivalente Asti, Nuovo Cinema Canelli Montebelluna (TV), Cinema Italia Eden Bibbiano (RE), Cineteatro Metropolis Imperia, Cineforum Imperia Fermo, Multiplex 2000 Civitanova Marche (MC), Cinema Conti Viterbo, Sale espositive M.I.Ce. - Civita Castellana Amelia (TR), Sala Comunale F. Boccarini Mesagne (BR), Cineforum Catania, Cinema King Agrigento, Centro Sociale Leonardo Sciascia Cagliari, Cinema Odissea
AL CINEMA. SCOPRI DOVE:
Torino, Cinema Massimo Tortona, Circolo del cinema Ferrara, Circolo Boldini Parma, Nuovo Astra Milano, Spazio Oberdan Milano, MIC Museo Interattivo del Cinema Paderno Dugnano (MI), Area Metropolis Milano, Cinema Beltrade Rovereto (TN), Cineclub del Verdi di Vittorio Veneto Perugia, Postmodernissimo Sesto San Giovanni (MI), Cinema Rondinella Mezzago (MI), Bloom Cinema Pregnana Milanese (MI), Sala Biblioteca Saravezza (LU), Scuderie Granducali Rho (MI), Cin&Città Treviso, Cinema Edera Bergamo, Auditorium Cinema Lab 80 San Casciano Val di Pesa (FI), Cinema Everest Fermo, Multiplex 2000 Bologna, Cinema Orione Piossasco (TO), Teatro Mulino Monza, Arci Scuotivento Mantova, Il Cinema del Carbone Padova, Cinema Lux Varese, Filmstudio 90 Milano, Spazio Oberdan Milano, Anteo Spazio Cinema Teramo, Università degli Studi L'Aquila, Centro Sperimentale di Cinematografia Verbania (VB), Cinecircolo Don Bosco Gallio (VI), Gallio Film Festival