Tra i tanti aspetti che hanno contribuito a creare il culto dei Verdena, quello che lo ha reso così longevo, puro e radicale è stata l’attitudine punk, vagamente asociale e assolutamente artigianale dei tre componenti della band. Se l’amore viscerale per le melodie complesse, i testi peculiari e la potenza dei live sono caratteristiche che possiamo ritrovare in molte altre fanbase, è lo stile di vita dei Verdena che ha reso non solo la loro musica, ma anche il rapporto con i fan un esempio unico nel panorama italiano. La loro propensione al caos e al sabotaggio di ogni forma di successo e di mondanità hanno fatto crescere in tutti questi anni una mitologia che finora era rimasta frammentata, sparsa nei meandri di un internet disgregato, vecchie interviste, video amatoriali, forum o blog, quando non si trattava di racconti orali. X sempre assenti, il documentario firmato da Francesco Fei – regista che ha già collaborato con la band alla realizzazione di numerosi videoclip, tra cui il primo in assoluto risalente al singolo del 1999 Valvonauta – è prima di tutto un tributo a questo culto, oltreché una fedele testimonianza di un brevissimo periodo della band al lavoro.