I personaggi creati da Jean-Claude Izzo, in particolare il commissario Montale, rielaborano con originalità alcuni stilemi tipici del noir, a cominciare dalla “poetica della sconfitta”, calandoli in un contesto concreto e problematico di critica sociale e politica. Come è successo a molti altri scrittori, anche Izzo ha ispirato adattamenti cinematografici e televisivi, fra fedeltà e tradimenti alle sue pagine, dalla trilogia televisiva di José Pinheiro e Alain Delon (Fabio Montale, 2001) ai film di Alain Bévérini (Total Kheops, 2002) e Claire Devers (Marinai perduti, 2003).
Roberto Chiesi è critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna, è membro del comitato di redazione dei periodici «Cineforum» e «Studi pasoliniani». Scrive per i periodici «Cineforum, «Segnocinema», «Cinecritica» e «Cinemasessanta». Ha collaborato al Dizionario Treccani del cinema e alla Storia del cinema italiano 1970-1975 della Scuola Nazionale di Cinema. È autore o curatore, fra gli altri, dei libri Hou Hsiao-hsien. Cinema delle memorie nel corpo del tempo (Le Mani, 2002), Jean-Luc Godard (Gremese, 2003), Pasolini, Callas e «Medea» (FMR, 2007), Il cinema noir francese (Gremese, 2015), Cristo mi chiama ma senza luce (Le Mani, 2015), Federico Fellini 8 ½ (Gremese, 2017), di alcuni film della collana dvd di Bim Bergman Collection e, per le edizioni Cineteca di Bologna, di La rabbia (2008), Appunti per un'Orestiade africana (2009, dvd e libro), Fuoco! Il cinema di Gian Vittorio Baldi (2009), L’Oriente di Pasolini (2011), Accattone (2015), Il mio cinema (2015) di Pier Paolo Pasolini e dell'edizione dvd di Salò o le 120 giornate di Sodoma (2015).