Lione, 1943. Una macchina guidata da un SS trasporta alla prigione di Montluc i prigionieri francesi. Uno di loro, Fontaine, al quale ci si è dimenticati di mettere le manette, salta dalla macchina in movimento. Viene subito ripreso, percosso, incatenato e buttato mezzo morto in una cella. I capi di imputazione su Fontaine sono pesanti. Per quattro mesi, nella solitudine della sua cella, prepara meticolosamente un’evasione, munito unicamente di un cucchiaio, pazientemente affilato sul pavimento. Per il protagonista la fuga da un carcere nazista si fa lotta, intima e pratica, contro le proprie debolezze, scontro fisico e rarefatto con la durezza delle cose. Film calvinista con attori non professionisti e la Messa in do di Mozart nella colonna musicale.
Tratto da una storia vera raccontata dal partigiano André Devigny nel 1954, il film è uno dei capolavori indiscussi della storia del cinema.