Da Caligari (1920) a Henry Frankenstein (1931), dal Frank-N-Furter di The Rocky Horror Show (1973) all’Herbert West di Re-Animator (1985), fino ai sogni visionari del dottor Hobby di A.I. (2001) e del Will Caster di Transcendence (2014) o ai progetti folli dei Dottor Octopus e Dottor Destino della Marvel, lo scienziato pazzo è stato protagonista di centinaia di film, eroe o antieroe, semplice nerd, genio incompreso, o un cattivo desideroso di potere. Ora forzando i limiti della natura, ora progettando rovesciamenti radicali o spingendo le facoltà umane in territori inviolabili, lo scienziato pazzo si è mosso tra generi diversissimi, dalla commedia all’horror, dal thriller al fantasy. Dalla sua figura traspaiono temi complessi, come la percezione sociale della pazzia, o l’interpretazione che una società dà della scienza, della tecnologia e del suo progresso. Più in generale, si fa non di rado metafora di antichi miti, da quello del dominio razionale dell’uomo sul mondo e la vita a quello della loro totale distruzione. Perché spesso si diverte a giocare il ruolo di Dio. Con conseguenze a volte disastrose.