Raffinata e suggestiva fiaba d'animazione ispirata alla tecnica del teatro delle ombre. Costumi, disegni, magie dei paesi lontani, e due ragazzi dotati di tanta fantasia che, in sei storie differenti, viaggiano nel tempo e nello spazio: dall'Antico Egitto al Medioevo, dall'arte giapponese alla più classica delle fiabe (il bacio della principessa al rospo) rovesciata in una situazione comicamente assurda.
Autore degli amatissimi film di Kirikù, della fiaba di Azur e Asmar, di Dililì a Parigi e di Le Pharaon, le Sauvage et la Princesse, ancora inedito in Italia, con Principi e principesse Ocelot ha dato vita a un’opera senza tempo riprendendo la tecnica artigianale della silhouette animata, la stessa utilizzata alle origini del cinema d’animazione dalla pioniera tedesca Lotte Reiniger. Il rimando alla fiaba e ai suoi personaggi archetipici declinati nelle diverse accezioni culturali, la scelta della silhouette che, come un’ombra, cela i dettagli fisionomici dei protagonisti e al contempo richiama un’arte, quella del teatro d’ombre, le cui origini si perdono in racconti e documenti antichi di migliaia di anni, tutto concorre a conferire universalità al film.
Grazie alla notorietà internazionale ottenuta all’improvviso grazie a questo suo primo lungometraggio Kirikù e la strega Karabà, Ocelot ha potuto rimontare in un film di 65 minuti, Principi e principesse, sei degli otto cortometraggi realizzati a partire dal 1988 per la serie televisiva Ciné si, nei quali il cineasta rivisitava gli archetipi del mito e della fiaba classica, coniugando una raffinata sensibilità figurativa, una sottile ironia e un gusto della contaminazione culturale squisitamente postmoderno.