Non volevo morire vergine

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Reading / presentazione del libro di e con Barbara Garlaschelli (scrittrice e blogger), accompagnata da Stefania Carcupino (musicista e cantante) alla fisarmonica.

La vita di Barbara è cambiata all'improvviso a poco più di quindici anni, quando per un tuffo in acqua troppo bassa è rimasta tetraplegica. Di tutte le perdite che l'incidente ha portato con sé, la più insopportabile è proprio il pensiero di restare vergine per sempre. Vergine non solo nel corpo, ma di esperienze, di vita, di sbagli, di successi, di fallimenti, di viaggi. Armata di coraggio, ironia e molta curiosità, Barbara affronterà tutte le rivoluzioni imposte dalla nuova condizione, fino a ritrovare se stessa in un corpo nuovo. La sua iniziazione al sesso e all’amore, con gli stessi slanci, le delusioni, gli entusiasmi che tutte le donne, anche quelle con le gambe, conoscono molto bene.

 

Gruppo aperto è una associazione che si mette in gioco per una “nuova cultura” dell’handicap.

“La nostra sfida per la promozione di un modello culturale che mette in primo piano la persona nel rispetto e nella valorizzazione della sua diversità e nella consapevolezza che questo lavoro possa creare un mondo più abitabile per tutti e tutte”

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