La follia che ognuno di noi possiede è una risorsa e fa parte della vita di tutti. Non si può vivere dentro la grata della realtà senza rinunciare ad una parte di sé, diceva Claudio. La storia umana ed artistica di Claudio Misculin e dei suoi matt-attori è restituita attraverso un ricco archivio di immagini inedite di quarant’anni di laboratori, spettacoli e film, e attraverso le voci di chi ha condiviso con Claudio una parte del suo lungo percorso e la sua ricerca tra Teatro e Follia. Al racconto del passato si intreccia il momento presente in cui l’Accademia della follia affronta la preparazione del nuovo spettacolo senza Claudio.
La sua presenza-assenza è ciò che più da forma al film, il sentimento che lo pervade. I mattatori si si stringono ancora una volta intorno a lui nell’unico modo che conoscono: sul palco. Il montaggio tra le voci delle testimoni e i materiali d’archivio, segue il flusso dei ricordi e delle emozioni, traghettandoci nell’atmosfera magica di questo gruppo di matti, sempre aperto all’ironia della vita, in cui ragione e follia sono due facce della stessa medaglia. Perché l’umanità ha ancora bisogno di cento, mille palcoscenici per far capire che diversità, malattia, solitudine, poesia, non appartengono solo a categorie specifiche di persone, ma sono patrimonio di tutti.