Rulo, cinquanta anni, lavora in un cantiere edile come operaio addetto alle gru anche se alle spalle ha un passato da famoso musicista rock. Licenziato dal cantiere – e con l’obbligo di mantenere il figlio di 19 anni che ha intenzione di seguire le orme paterne nel campo della musica – Rulo lascia Buenos Aires e trova lavoro a duemila chilometri dalla capitale. Giunto nella località dove si lavora alla costruzione di un acquedotto, Rulo viene assegnato in una stanza insieme ad altri
operai occasionali di varia provenienza. Gli orari sono duri, il luogo mette tristezza, la paga non sempre arriva con puntualità. Rulo non sta bene di salute e ben presto capisce di non potercela fare. Quando decide di rinunciare, sa che il ritorno nella capitale significa dover fare i conti con una vita tutta da inventare.