Argentina, 1975-1976. Un gruppo di studenti liceali guida con passione ed entusiasmo le lotte studentesche. Il 24 marzo 1976 i militari conquistano il potere con un colpo di Stato che abolisce in Argentina la democrazia e il governo di Isabelita Peron. Per il paese latinoamericano inizia una stagione tragica, segnata dalle criminali azioni degli squadroni della morte, gruppi paramilitari coperti e sostenuti dall’esercito e dalle autorità ufficiali. Tutti i capi del movimento studentesco vengono illegalmente sequestrati da questi squadroni e sottoposti a tremende torture fisiche e psicologiche. Solo uno di loro uscirà di prigione il 19 novembre 1980, Pablo Díaz, mentre i suoi compagni di scuola Maria Claudia Falcone, Horacio Ungaro, Claudio de Acha, Panchito Lopez Muntaner, Daniel Racero e Maria Clara Ciocchini, insieme ad altri 232 studenti arrestati nel medesimo periodo in tutto il paese non si saprà mai niente. Andranno ad ingrossare le fila dei cosiddetti desaparecidos.
Realista fino all'ultimo fotogramma, Olivera sa catturare lo spettatore in una commossa partecipazione del dramma argentino. Spogliato di ogni fuorviante estetismo il film narra infatti la disperata vicenda di sette studenti, arrestati nel 1975 e "censiti" ormai tra le fila del popolo dei desaparecidos. Documento angoscioso del nostro tempo La notte delle matite spezzate denuncia senza indulgenze le crudeltà delle dittature, dà voce ad un grido di dolore che non può essere dimenticato.