Birmania 1945. Alla fine della guerra una pattuglia di soldati giapponesi si arrende al nemico ed è internata in un campo angloindiano. Mizushima, uno dei soldati della pattuglia, si offre volontario per raggiungere una postazione militare nipponica. Il tentativo di indurli alla resa si rivela vano e, nel massacro che ne segue, Mizushima viene gravemente ferito. I suoi compagni lo credono morto, ma l’uomo si è invece salvato grazie alle cure di un prete buddista. Presa coscienza dell’orrore della guerra, e fattosi a sua volta monaco, Mizushima decide di non unirsi ai suoi commilitoni per fare ritorno in patria.
Costruito saldamente intorno al proprio protagonista, Biruma no tategoto, primo film di Kon Ichikawa conosciuto in Occidente, vuole essere la rappresentazione dell’essenza della condizione umana di fronte agli orrori della guerra.