1931. Sergej Ejzenstejn si trova al vertice della sua carriera artistica. Decide di recarsi in Messico dove girerà Que Viva Mexico! con cui intende celebrare la rivoluzione del 1911 che sente come la più vicina a quella russa. Saranno dieci giorni che cambieranno per sempre la sua vita. Peter Greenaway/Sergei Ejzenstejn: un binomio che prima o poi doveva farsi cinema. Il film è una appassionata dichiarazione d'amore del regista britannico per il collega sovietico.
Dice il regista a proposito di Ejzenstejn: «Un cinema-cinema finalmente non più schiavo di una narrative prosaica, saltellante e in continuo movimento con il serio proposito di correre come corre l'immaginazione degli esseri umani, producendo associazioni tra passato, presente e futuro, vecchio e nuovo, entrambi i lati del muro - come il Cubismo - che tanto influenzò l'avanguardia contemporanea russa nella pittura».