Scrittori e spioni nel cinema inglese

Emanuela Martini

Il protagonista di Ashenden o L'agente inglese, pubblicato da Somerset Maugham nel 1928, è uno scrittore che viene assoldato dall'Intelligence britannica durante la Prima guerra mondiale. Hitchcock si ispirò al libro per L'agente segreto. Maugham si ispirò alla propria vita e alla propria esperienza nei Servizi, primo  di una lunga lista di scrittori britannici del Novecento dalla "doppia vita": scrittori e spie, decrittatori, agenti, soprattutto durante il nazismo e la Guerra fredda. Il più grande di tutti, naturalmente, è Graham Greene, che è stato anche formidabile sceneggiatore e critico cinematografico. Subito dopo, John Le Carré, che lavorò più a lungo nei Servizi segreti e ne descrisse l'atmosfera morbosa. E Ian Fleming, scrittore sbrigativo ma abilissimo inventore di caratteri. Sono solo i nomi di punta di una lunga lista, che comprende anche Kim Philby e i "cinque di Cambridge" e di una fascinazione reciproca tra scrittura e spionaggio che non solo ha generato i migliori esemplari del genere del secolo scorso (e il cinema che a essi si è ispirato), ma che prosegue anche nella letteratura contemporanea, come dimostrano i romanzi Miele (2012) di Ian McEwan e Expo 58 (2013) di Jonathan Coe.

Emanuela Martini è critico cinematografico e direttore del Torino Film Festival dal 2014. Ha scritto per numerose riviste, tra cui «FilmTv», «Cineforum», «Cinema e Cinema», ed è stata tra i conduttori della rubrica radiofonica di Rai Radio 3 Hollywood Party. Attualmente è membro del comitato di redazione della rivista «Cineforum», collaboratore del «Domenicale» del «Sole 24 Ore» e della rivista «FilmTv» (per la quale è stata anche direttore responsabile dal 1999 al 2007). Ha collaborato con la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, con la Mostra di Venezia e, dal 1987 al 2007, è stata condirettore di Bergamo Film Meeting, per il quale ha anche curato numerose retrospettive. Dal 2007 al 2013 è stata vicedirettore e curatore delle retrospettive del Torino Film Festival. Esperta di cinema anglo-americano, ha scritto numerosi articoli, saggi e libri, tra i quali Storia del cinema inglese, Il lungo addio: l'America di Robert Altman, Ombre che camminano: Shakespeare e il cinema, e monografie su Free Cinema, British Renaissance, Powell e Pressburger, Gianni Amelio, Franca Valeri, John Huston, Peter Sellers, Joseph Losey. Ha inoltre collaborato a numerosi volumi collettivi.

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