Cinque film inediti che provengono da Costa Rica, Argentina, Bolivia, Messico, Colombia, Panama compongono la proposta di quest’anno. Sono racconti che mescolano vicende personali, il presente e il passato storico, elementi e suggestioni di culture a noi lontane. In un continente che vive profonde contraddizioni, che conosce ancora vaste aree di povertà, sospese fra tradizioni ataviche e la ricerca di dignitose sopravvivenze economiche, incontriamo bimbi abbandonati, individui dediti a lavori pesanti, senzatetto che hanno trovato modo di adeguarsi alla grande città, figli che cercano i padri scomparsi, identità che si mescolano, conversioni che si scontrano con la realtà. L’aspetto sempre affascinante dei film che provengono dal mondo latino-americano è questa capacità di rappresentare esistenze, esperienze di vita, senza dare risposte o giudizi: i personaggi si muovono in grandi spazi, sia che ci si trovi in ambiente urbano che tra i paesaggi sempre mutevoli dei villaggi e delle interminabili vie di comunicazione. È come trovarsi in un immenso western, dove, contrariamente ai canoni del genere, tutto può succedere. Un viaggio affascinante anche per lo spettatore, che oltretutto può prendere visione di un cinema maturo, che presenta alte qualità narrative e stilistiche e situazioni intriganti, in contesti di profondi cambiamenti sociali e antropologici.