Cinelatino è arrivato alla quinta edizione: un traguardo importante e di buon auspicio per i prossimi anni e le prossime edizioni. Il programma di quest'anno comprende 8 film, di cui 7 inediti per Bergamo; sono film che hanno partecipato a numerosi festival nazionali e internazionali, ottenendo premi importanti e ampi riconoscimenti da parte della critica. All'ultimo festival di Cannes, tanto per fare un esempio, il film Después de Lucia del messicano Michel Franco ha vinto il premio quale miglior film della sezione ufficale Un certain regard.
Il cinema latinoamericano è sempre più vivo e multiforme; le produzioni e le coproduzioni, che a volte vedono la partecipazione di paesi europei, si moltiplicano, con nuovi autori che si presentano sulla scena internazionale. In Italia di film latinoamericani ne arrivano molto pochi, tanto che si possono contare sulle dita di una mano. A maggior ragione, si giustifica questo piccolo festival, che vuole aggiornare il pubblico e fornirgli preziosi elementi di conoscenza su quanto di meglio è realizzato nei paesi di quella vasta area geografica.
Ciò che accomuna i film che presentiamo, è una grande capacità di trovare storie e, soprattutto, di raccontarle. Si tratta, perlopiù, di storie di gente semplice, che vive nelle città o in qualche villaggio sperduto: c'è chi cerca di sopravvivere, chi vive nei ricordi, chi ritrova qualcuno, chi è fuggito, chi è costretto a misurarsi con l'altro e con la realtà che lo circonda. Viaggi, incontri, rivelazioni, silenzi, sottintesi, complicità, insofferenze, incomprensioni: le persone, con le loro soggettività fatte di affanni inquietudini attese, entrano di forza nelle immagini dei film, quali tramiti di una complessità dove passato, presente e futuro si mescolano e confliggono, rappresentando allo sguardo di noi, spettatori lontani e spesso ignari, tutta la vivacità e la ricchezza di un mondo segnato da grandi cambiamenti.