Il grande cielo

di Howard Hawks

USA

1952

122'

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Nel 1830 due uomini del Kentucky risalgono il fiume Missouri in caccia di pellicce. S'innamorano di una bella pellerossa. Il film è un'avventura fluviale di vasto respiro. Tratto da un romanzo di A.B. Guthrie, mescola efficacemente i temi dell'itinerario iniziatico e dell'amicizia virile, l'umorismo e l'avventura.


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Una splendida avventura sulle acque del Missouri, un on the river  affascinate e ricco di insidie.
In questo film, Haward Hawks, qui nella veste di regista e produttore, si diverte ad infrangere le regole base del western. Più che un western, infatti, Il Grande Cielo è un northern dato che i protagonisti della storia compiono una leggendaria risalita del fiume Missouri per commerciare pelliccie con la tribu dei Piedi Neri.
Il film ci trasporta in un’avventura ricca di inseguimenti, sabotaggi, sconforto, insidie naturali, festeggiamenti, amori insoliti, conflitti irrisolti, assassinii e ferite permanenti, affascinanti paesaggi immersi nelle incontaminate lande americane.
E come al solito, Hawks affascina per la sua apertura all’altro, al diverso ed anche se gli indiani sono spesso rappresentati in maniera troppo goffa, questo northern non presenta nessun indiano sanguinario o violento, ma una miriade di tribu diverse, sparse sul tutto il continente con diverse culture e tradizioni.
Di contro, il gruppo di viaggiatori-commercianti, è un grupppo di disadattati, incapaci a vivere nella nuove metropoli iperaffolate. Un gruppo di affascinanti piantagrane assetati di avventure, facilemente irritabili e impauriti ma anche straordinariamente assetati di conoscenza. Anche questo gruppo è formato da due etnie diverse, i francesi e gli americani, più due indiani Piedi Neri, la ragazza-ostaggio Ochio di Anatra e il vagabondo Povero Diavolo.
Affascinante in questa babele vagante è la figura dello Zio Zeb, americano alleato con i francesi e che parla diverse lingue indiane e finito in prigione perchè tentava di costruire una società commerciale che ostacolava gli interessi della Compagnia delle Pelliccie che deteneva il monopolio degli scambi sul Missouri. Il grande cielo è, dunque, anche una sfida al trust, un elogio alle imprese spericolate, una sfida ai limiti imposti dall’arroganza e dall’arrendevolezza.
E infine, è un film d’amore. o Meglio un triangolo passionale tra i due protagonisti maschili del film e la ragazza indiana, così Hawks finisce per complicare ancora di più le cose e le sottotraccie omosessuali dei suoi film vengono intrecciate al rapporto con l’altro, con il diverso, con una donna con cui non si può comunicare attraverso il linguaggio, con degli usi e dei costumi da comprendere.
Ed anche un racconto di formazione, la storia di un ragazzo che abbandona il suo vagabondare e il suo errare e si assume le responsabilità delle sue azioni.

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