Pierino Aceti è un signore abitudinario, appassionato di cinema, oggi in pensione dopo una vita da impiegato.
Per un anno esatto, ovvero per cinquantadue giovedì, il regista si è recato dalle ore 10.30 alle ore 11.30 del mattino a casa del sig. Aceti. Ogni incontro è ruotato attorno alla stessa domanda: “cosa hai fatto questa settimana?”.
Nel corso del formale accordo emerge la ferrea struttura organizzativa delle giornate di Pierino, la sua implacabile capacità di classificare e memorizzare cose e dettagli, dei film e della vita, di frammentare il tempo in minuziosi e misurabili eventi.
Per un anno intero, ogni giovedì, mi sono recato a casa del signor Pierino Aceti.
Come in tutti i miei precedenti lavori, fortemente caratterizzati da un rigore stilistico e strutturale, anche in Pierino siamo di fronte ad una gabbia, ad un’operazione in cui il limite è parte integrante dell'opera stessa. Questa volta però la vita privata e il lavoro hanno subìto una fusione determinante: il film segue lo svolgimento di una vita e il lento trascorrere del tempo nel pattuito accordo fatto con il signor Aceti, in un arco temporale che diventa importante quanto il soggetto ritratto.
Questo film, girato interamente in VHS con una vetusta macchina da presa senza batteria che per funzionare doveva restare attaccata alla corrente elettrica, è parte della Trilogia domestica che voglio realizzare; tre opere integralmente girate in ristretti ambienti domestici in tre formati completamente diversi. 16mm per Dulcinea, VHS per Pierino e digitale per La casa dell'amore. La scelta del formato analogico per Pierino è strettamente legata ad una aderenza con il soggetto ritratto, e un omaggio alla cinefilia del signor Aceti, che possiede una vasta collezione di film in VHS. Il film non poteva essere girato in nessun’altra modalità per poter dare all'opera una coerente fusione tra forma e contenuto.
Pierino si rapporta con gli altri due lavori domestici, anch'essi sottoposti ad un chirurgico e ossessivo rapporto con il tempo (una settimana per La casa dell'amore, un'ora per Dulcinea) e ritraenti l'apparente immobilità dei loro protagonisti.