Arriva nei cinema italiani il film Oleg e le arti strane (Oleg y las raras artes) di Andrés Duque: il film sul lavoro e la vita dello straordinario compositore Oleg Karavaichuk.
Da venerdì 26 gennaio 2018.
Distribuito da Lab 80 film.
Vincitore del premio Best Feature Film e del Premio Distribuzione Lab 80 film a Seeyousound International Music Festival 2017.
SINOSSI
Oleg Nikolaevich Karavaichuk (1927-2016) è stato un leggendario ed eccentrico compositore russo. Bambino prodigio cresciuto sotto il regime di Stalin, frequentò il Conservatorio di Leningrado e sfuggì all’oppressione del KGB scrivendo musica per il cinema, lavorando al fianco di registi come Sergej Paradžanov e Kira Murátova. All'età di 89 anni, Karavaichuk era ancora una figura attiva, controversa e sconcertante nella cultura russa.
Andrés Duque è il primo straniero che sia riuscito a conquistare la fiducia del musicista; il risultato è un omaggio anticonvenzionale e toccante, un film poetico in cui l’artista rapisce lo spettatore con parole, gesti e note di pianoforte del tutto inaspettati, portandolo a percepire la bellezza liberatoria delle dissonanze in folgoranti improvvisazioni dal vivo.
SCHEDA
Regia: Andrés Duque
Paese: Spagna
Anno: 2016
Durata: 70'
Genere: documentario
Fotografia: Carmen Torres
Montaggio: Felix Duque
Musica: Oleg Karavaychuk
Con: Oleg Karavaychuk
Produzione: Marta Andreu (Estudi Playtime), Tània Balló, Serrana Torres (Intropíamedia), Lluis Miñarro
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RECENSIONI
Oleg e le arti strane è un'affascinante incursione nell'universo personale, intellettuale e creativo di un artista unico, al fine di catturare l'essenza di qualcuno che respira, pensa e sente solo l'arte - un essenza così difficile da definire. - Cineuropa
La pellicola è un omaggio poetico filtrato attraverso l'occhio della telecamera, che mostra con silenziosa ammirazione un anziano e instancabile suonatore ormai quasi novantenne, intento a far rivivere la bellezza attraverso la sua musica, interamente pervaso di "spirito russo". - Eco del Cinema
Duque sceglie la strada di un presente che diventa memoria per trasmetterne l’energia emanata dal compositore, seguendo le rughe delle mani segnate dal tempo, come il corpo, e che il tempo comunque sembrano trascurare, finite in un limbo avvolto da una musica ipnotica, espulse dal mondo dell’omologazione per le caratteristiche aliene. - Sentieri Selvaggi