Arriva nelle sale il documentario Koudelka fotografa la Terra Santa (Koudelka Shooting Holy Land), un dialogo affascinante tra composizioni mozzafiato, quelle cinematografiche di Gilad Baram e quelle fotografiche di Josef Koudelka, uno tra i più grandi fotografi viventi, celebre membro dell'agenzia Magnum. Koudelka, cresciuto dietro la cortina di ferro, arriva davanti alla barriera israeliana quarant’anni dopo il suo reportage dell’invasione sovietica di Praga nel 1968.
Disponibile da lunedì 2 ottobre 2017.
VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA
SINOSSI
Per cinque anni, nel corso di diverse visite protratte dal 2008 al 2012, il giovane fotografo e regista israeliano Gilad Baram ha accompagnato il celebre fotografo dell’agenzia Magnum Josef Koudelka nel suo lungo viaggio in Terra Santa, fornendo assistenza, supporto logistico e traduzioni, dalle 7 del mattino fino alla scomparsa della luce. L'esperienza sembra avergli segnato la vita in molti modi, non solo professionalmente, fornendogli l'occasione di realizzare il documentario che affianca le fotografie in bianco e nero scattate da Koudelka, ai filmati che riprendono il processo creativo e solitario di uno dei più grandi maestri viventi della fotografia, a Gerusalemme est, Hebron, Ramallah, Betlemme e in vari insediamenti israeliani dislocati lungo il percorso della barriera che separa Israele e Palestina.
IL REGISTA
Gilad Baram è fotografo, artista visivo e regista documentario, vive e lavora tra Berlino e Gerusalemme.
Koudelka fotografa la Terra Santa, girato mentre faceva da assistente al maestro, è il suo debutto come regista.
NOTE DI REGIA
Capii che dovevo cercare di adottare il suo modo di guardare il mondo. Ho cominciato a rallentare e sviluppare un linguaggio visivo che fosse più connesso alla fotografia e meno all’immagine in movimento, stabilizzando la mia videocamera su un treppiede e lasciando che Koudelka si muovesse nella composizione, il che fu la chiave. Stavo trovando il modo di connettere l’immagine in movimento con quella fissa, fotografica. Una volta presa questa via, è stato un lungo procedere a tentativi ed errori, osservando e imparando. Questo film è un risultato di questo processo. [...]
Josef mi ha fatto una sola domanda – cosa avessi imparato durante il nostro tempo insieme e durante il mio lavoro a questo film. La prima cosa a cui ho pensato è stata che avevo imparato a guardare, su più livelli. In senso fotografico, guardare alla composizione, alle luci, alle location, e così via, ma ho anche imparato a osservare alcune cose a cui mi era stato insegnato di non guardare. Questo tempo con Josef ha aperto una finestra per me, mi ha permesso di prendere davvero il tempo necessario per guardare, lasciando a ciò che vedevo il tempo di “risuonare”.
(Link all'intervista completa)
SCHEDA DEL FILM
Paese: Germania, Repubblica Ceca
Anno: 2015
Durata: 76'
Sceneggiatura: Gilad Baram, Elisa Purfürst
Fotografia: Gilad Baram
Montaggio: Elisa Purfürst
Musica: Tobias Purfürst
Con: Josef Koudelka
Produzione: Nowhere Films
RECENSIONI
"Se il gigantesco muro annulla tutto, occultando la bellezza di un paesaggio antico, Koudelka, con il suo bianco e nero contrastato, conferisce bellezza e poesia, un senso monumentale, a quel cemento, a quelle crepe, a quei reticoli, a quelle strade vuote. [...] Koudelka Shooting Holy Land è un documentario su un artista e il suo processo creativo, e in questo modo un’opera teorica che fa dialogare cinema e fotografia, immagini in movimento e immagini fisse, colore e bianco e nero." - Quinlan
"Il grande merito del doc che Gilad Baram ha dedicato a Josef Koudelka, uno dei più grandi fotografi al mondo [...], è di trasmettere quanto sia importante aspettare, tanto nel momento dell'esecuzione quanto in quello della visione, solo così può emergere il senso della composizione [...]. Un doc che racconta anche l'importanza dei luoghi: alcuni, come dice Koudelka, esigono di essere fotografati, altri vanno contemplati." - FilmTv
"Il film diviene così un omaggio all'artista e alla sua dedizione ma anche una testimonianza di quei danni collaterali di una condizione di assoggettamento di un popolo nei confronti di un altro." - Sentieri Selvaggi
"Le sue immagini “distaccate”, precipitano nei nostri animi e si condensano nella nostra testa. Un processo emotivo, evitato da Koudelka, che invece finisce con il contagiare chi guarda le sue foto, con l’idea che il suo sguardo possa benissimo essere proprio anche il nostro." - Bookciakmagazine
"Con una profondità simile a quella adottata da Wim Wenders nel meraviglioso Il sale della Terra su Sebastiao Salgado, Baram si intrufola nella composizione dello scatto, senza temere attese, imprevisti, silenzi, ripensamenti, uscite di campo." - MyMovies