Un’attrice racconta il film di cui è stata protagonista mentre pulisce il portico della comunità. «E poi cos’è che fate, un film?», chiede ai due registi che la stanno riprendendo.
E il film che inizia racconta la vita quotidiana nelle comunità della cooperativa Gasparina che si snoda fra i bicchieri per il metadone, la ricetta delle crocchette di patate, Antonella Clerici aggredita con un coccodrillo, un fidanzato che ora vive da pastore, Milosevic, Che Guevara e Padre Pio, i furti di farmaci alle frontiere, un marito ormai lontano ma sempre amato, la piantagione delle patate, un cane che non ha più morso da venerdì, la voglia di bere, un vestito cinese, un giudice del tribunale dei minori, un gallo fuggiasco e tante, tante sigarette.
Ritratto della Cooperativa Sociale “Gasparina di Sopra” al compimento dei 25 anni. Anni di esperienza nel trattamento delle dipendenze, anni di interrogativi, evoluzione, conferme e ripensamenti.
Ma cosa significa, oggi, vivere nelle tre comunità che costituiscono la Gasparina? Che rapporti si instaurano tra gli ospiti, tra questi e gli educatori, tra il mondo di “dentro” e il mondo di “fuori”. Quale filo unisce la vita passata, la vita in comunità e la vita futura di chi trova nella Gasparina il luogo in cui potere superare la propria storia di dipendenza e disagio? E più in generale, cosa può significare oggi, dal punto di vista umano e sociale, la condizione di “dipendenza”?
L’occhio critico, ironico, rispettoso dei due registi osserva e indaga, cercando di porre, attraverso le immagini, quelle domande. E lo fa con un taglio che, pur consapevole della delicatezza e degli aspetti drammatici, vuole mantenersi il più possibile leggero e, perché no, surreale. Protagonisti del film, più che i temi e i problemi, sono tutti coloro che i registi incontrano all’interno delle comunità: persone complesse, caratteri e storie diverse, talvolta strane e inaspettate, reazioni e atteggiamenti.
Non solo un film su una cooperativa e su chi vive all’interno di essa, ma anche un film su come i due registi sono riusciti - e non riusciti - a entrare in questa realtà.