Le strade di Bergamo diventano canzoni semplici fatte di pochi accordi e una voce scarna che canta, a volte grida, il quotidiano.
Restano visibili i palazzi, le piazze e le tracce dei nostri percorsi. I rumori sono nascosti nei solchi profondi di un disco e forse nello sguardo di chi lo appoggia sul piatto e lo lascia girare.