Una riflessione sull'uomo, sulla condizione umana. Tallinn offre la possibilità rara di osservare liberamente, senza ricorrere a trucchi o violenze dell'occhio. Le persone accolgono lo sguardo, con naturalezza, non si sentono offese e non si ritraggono. Al contrario, volentieri partecipano, con discrezione. In ogni luogo: nei bar, sui tram, per strada. Nasce così l'incanto di fronte al mistero che siamo. L'uomo che si muove, si esprime, parla, canta, sussurra, suona. E non cessa di trasmettere messaggi, anche quando la voce si spegne e guarda con imbarazzo il vuoto. Al di là della protezione delle note convenzioni, per un attimo è perduto. Allora ci interessa anche di più, ci commuove: è lui, disarmato, vivo, vero. C'è chi accenna alle sofferenze di un popolo che s'è liberato da soli dieci anni da una feroce dominazione. Soffriamo con loro. La bella e giovane sposa, il barbone, l'alcolista e il genio al pianoforte fanno parte di un'unica realtà. Una unità che si mostra in milioni di forme, come fiori di campo: tutti essenziali. Tutte le immagini di Tallinn Lieve sono della realtà, come tutti i suoni.