Durante una pioggia di meteore una bambina compie un viaggio in cui affronta le proprie paure. Il pensiero della madre, vittima di un banale incidente in bicicletta, le farà compagnia sulla strada di ritorno verso casa.
«Se vi pare ci siano, in istanti precisi, ciocche di pensieri che circolano inutili tra pieghe d’anima e domatori di risa, be’, lasciatele stare, siamo noi che bussiamo. Preparate scarpe e guanti, ché fuori sanguina. Uscite in candela e chiamate le mamme, sono in alto a innaffio di luna. Sentite quel cerchio, quel suono? Siete voi, vi dico, siete voi. In quel solco, quel lasso, quel battere, due minuti alle sei, provate a chiudere gli occhi prima, e le mani poi, in un tempo diverso dal naturale vostro».