Nel 1940, Joseph Mitchell, affermato giornalista del “New Yorker”, incontra Joe Gould, barbone scrittore educato a Harward che chiede l’elemosina con il pretesto di raccogliere fondi per la Joe Gould’s Foundation. Affascinato dalla personalità dell’uomo, lo rende celebre, facendone il protagonista di un articolo. Ma quello che Gould vanta come la sua opera più importante, la storia orale dell’umanità, compilata a partire dalle conversazioni raccolte nel suo eterno vagabondare per le strade, non si trova. Mitchell comincia a sospettare che l’opera in realtà non esista affatto e inizia a prendere le distanze da Gould, abbandonandolo al suo destino.