Wishing on a Star

di Peter Kerekes

Luciana, astrologa napoletana, ha un metodo per far avverare i desideri dei suoi clienti. Tutto ciò che devono fare è intraprendere un viaggio nel giorno del loro compleanno verso una certa destinazione per rinascere sotto nuove configurazioni celesti. Non importa se la destinazione è Taipei, Beirut o un paesino vicino a casa: durante i viaggi del compleanno, i protagonisti vivono trasformazioni inaspettate e scoprono ciò che desiderano veramente.

Note di regia

Mio padre era un regista, quindi fin dall’età di dodici anni sapevo che volevo realizzare film. Sognavo di creare un film “italiano” pieno di amore appassionato, emozioni forti, umorismo e moto Vespa. Ma c’era un problema: non sono italiano, non parlo la lingua e ho un carattere malinconico ungherese, unito a un forte senso dell’umorismo. Nonostante queste difficoltà, ho deciso di creare un film a più livelli narrativi. Il primo livello ruota attorno a Luciana, un’astrologa di Napoli, che ascolta i desideri dei suoi clienti. Il secondo livello esplora la loro vita quotidiana, a volte in completa contraddizione con ciò che hanno rivelato a Luciana. Il terzo livello si basa sulle situazioni magiche che si verificano durante un viaggio di compleanno. Il quarto livello, infine, è quello che tiene tutto insieme ed è incentrato sulle perplessità, i dubbi e i sogni di Luciana. Anche lei ha i suoi desideri. Il mio obiettivo è stato quello di fondere l’atmosfera cinematografica di un film di finzione con emozioni reali che provengono da persone reali. Volevo, inoltre, sottolineare l’importanza delle coincidenze, che hanno giocato un ruolo significativo in questo film.

Biografia del regista

Peter Kerekes è nato a Košice, in Slovacchia, e si è laureato in regia cinematografica presso la Facoltà di cinema e televisione dell’ Accademia delle arti dello spettacolo di Bratislava. Nel 2003 ha diretto e prodotto il suo documentario d’esordio, “66 Seasons”, che ha avuto successo ai festival e ha vinto diversi premi, tra cui Miglior film a DocAviv. Il suo documentario successivo, “Cooking History”, ha ricevuto la candidatura Prix Arte come Miglior documentario agli European Film Awards. Il documentario del 2013 “Velvet Terrorists”, codiretto con Pavol Pekar?ík e Ivan Ostrochovsky?, ha avuto la prima internazionale al Forum della Berlinale, vincendo il Premio dei lettori del Tagesspiegel. Il suo primo lungometraggio di finzione, “107 Mothers”, è stato presentato alla sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021, dove ha vinto il premio per la Migliore sceneggiatura. Il film ha poi ottenuto molti riconoscimenti e ricevuto numerosi premi nel circuito dei festival. Peter Kerekes insegna all’Accademia delle arti dello spettacolo di Bratislava e al master di regia del documentario DocNomads.
Paese: Italia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria, Croazia
Anno: 2024
Durata: 99'
Lingua: italiano, friulano
Genere: documentario
Fotografia: Martin Kollar
Soggetto: Erica Barbiani
Montaggio: Marek Šulík
Musica: Lucia Chuzková
Con: Luciana de Leoni D’Asparedo, Valentina Angeli, Alessandra Fornasier, Barbara Lutman, Giovanni Rugo, Adriana Vangone, Giuliana Vangone
Produzione: Erica Barbiani, Lucia Candelpergher Peter Kerekes, Anna Mach Rumanová Ralph Wieser Vít Schmarc Vanja Jambrovic, Tibor Keser Stefano Centini

Festival: Film di apertura al Trieste Film Festival 2025