Martino è custode notturno del Museo Nazionale del Cinema di Torino nella Mole Antonelliana, dove passa il tempo a visionare vecchi film muti ed a fare egli stesso delle riprese con una vecchia cinepresa ad 8 millimetri. Abita in un locale all'interno dell'edificio, che ha arredato imitando un film di Buster Keaton. Una sera Amanda, una ragazza che lavora in un fast food, per sfuggire alla polizia cerca rifugio nella Mole. Nell'insolito ambiente i due personaggi iniziano una strada convivenza, finché Amanda torna dal fidanzato Angelo - capo di una buffa gang di periferia - ma non vuole rinunciare a Martino…
«Guardami mi costa quattro anni di emarginazione. Alla fine, insieme allegro e disperato, decido di fare tutto da solo. Più che raccontare una storia, ho un bisogno quasi fisico di fare un film. Mi guardo intorno e i miei occhi incrociano la Mole e il Museo del cinema. Comincio a immaginarmi chi potrebbe vivere lì: un custode notturno... Così nasce Dopo mezzanotte, un pezzo dopo l’altro, senza sceneggiatura, con pochissimi soldi e con l’esperimento estetico-tecnologico del digitale in alta definizione. Autoprodotto tutto da me, all’inizio viene rifiutato da tutti i distributori; poi, dopo la presentazione a Berlino, diventa un successo internazionale... È stato come ricominciare da capo, una specie di seconda “opera prima”. Credo che Dopo mezzanotte sia un piccolo film pieno di grazia». (Davide Ferrario)