La macchina da presa si muove tra i villaggi dell’alto Caucaso, nell’Azerbaigian settentrionale, abitati da antichissime tribù come gli ebrei della montagna. Monika Bulaj entra in questo mondo e ne condivide l’esistenza e i gesti quotidiani, le magie e i misteri. Le case si inerpicano sulla montagna, nelle veglie gli uomini raccontano storie sempre diverse, quella gente sembra appartenere insieme alla terra e al cielo. Il tempo è quello delle stagioni, degli spostamenti con le greggi, della durata della luce; ma è anche quello delle feste e dei riti propiziatori. Un’avventura dello sguardo che è ricerca e avvicinamento al senso delle cose.