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Continua il percorso in sala del film che Roberto Nepoti su Repubblica ha definito “necessario”.
Il film nasce da un progetto collettivo indipendente ed è stato realizzato da videomakers italiani e palestinesi, condividendo idee, storie, visioni e competenze tecniche. Non un film su Gaza, ma con Gaza. Il film sta ottenendo un grande successo: è stato selezionato in numerosi festival internazionali.
Striscia di Gaza. Un evento inspiegabile è avvenuto durante la notte: decine di mante si sono arenate sulla spiaggia. Carretti di pescatori accorrono per accaparrarsele. Intanto la città si sveglia. Antar sprona il fratello ad alzarsi: è il grande giorno, nel pomeriggio inciderà il suo primo disco. Noor si trucca, dovrà apparire davanti alle telecamere. Jabber è già nel campo. Intorno a lui gli spari dei fucili. Un corteo si snoda per le strade. Moemen è lì per fare il suo lavoro, il fotografo. Al porto una barca rientra con lo scafo crivellato di proiettili. Il canto del muezzin invade lo spazio, moltiplicato dai minareti. Come in un sogno, i ragazzi del Parkour Team piroettano in un cimitero.
Striplife è un film corale che racconta la striscia di Gaza. Nell'arco narrativo di una giornata, le storie dei personaggi si fondono alla descrizione del contesto ambientale. Uomini e donne che resistono, capaci di tenerezza e sorrisi, determinati a non soccombere a condizioni di vita che appaiono impossibili. Il film nasce da un progetto collettivo ed è stato realizzato da videomakers italiani e palestinesi, condividendo idee, storie, visioni e competenze tecniche. Non un film su Gaza, ma con Gaza.