Il film segue Danny Chanoch nel viaggio più importante della sua vita, quello che porta i suoi figli, Sagi e Miri, da Israele al suo Olocausto: originario della Lituania, Danny fu deportato ragazzino e dopo aver visto la sua famiglia dividersi a Stuthoff, da Dachau fu trasferito a Auschwitz e qui restò fino alla sua evacuazione quando dopo la marcia della morte fu trasferito a Mauthausen dove arrivò la liberazione. I viaggiatori hanno sei giorni per attraversare quattro Paesi, cinque campi e una baracca a Birkenau: sotto lo sguardo dolce e malinconico del figlio maggiore, Danny descrive le tappe che lo hanno portato ad Auschwitz dibattendo vivacemente con la figlia Miri, partecipe, lucida e vigile compagna di un viaggio nella memoria di cui si fa erede problematica.