Vincent, onesto lavoratore, spaccia inconsapevolmente un biglietto da 500 franchi falsi. I veri colpevoli lo accusano e finisce per tre anni in prigione. Quando esce è ormai solo (la figlia è morta e la moglie lo ha lasciato) e accolto da una signora anziana nella sua casa, il giovane massacra lei e gli altri ospiti. Poi si consegna alla polizia. Ispirato al racconto di L. Tolstoj Il biglietto falso, l'ultimo film di Bresson è fondato sul principio della valanga: "Una piccola colpa provoca una valanga vertiginosa del Male, fino al momento in cui nasce il Bene". Premio della creazione a Cannes ex aequo con Nostalghia di Tarkovskij.