Potlach Milano è allo stesso tempo documentario a regia collettiva, ricerca-azione sugli spazi urbani e sperimentazione visuale sulle “identità” che abitano una città globale. Tra esplorazioni, relazioni e interazioni il gruppo di videoricercatori si è avvicinato a Rebecca, Michele, Nazmul, Essia e Big Mike. Nel film le loro vite si susseguono tra gesti minimi, incontri, ricordi del passato e aspirazioni per il futuro, in scene di straordinaria quotidianità che continuamente confondono e ridefiniscono differenze e appartenenze culturali.
Il termine potlach deriva dalla lingua chinook e indica la grande varietà di cerimonie con la quale gli Indiani della costa nord-occidentale del Pacifico trasmettevano il proprio patrimonio culturale, scambiandosi beni e ricchezze. Letteralmente significa «dono». Il centro di questo lavoro sta nell’ascolto e nella cura posti nel ricevere le storie di vita che alcuni abitanti della città hanno voluto donare. Una narrazione intima per mettere in discussione il concetto di identità, scoprire la ricchezza delle contaminazioni, rompere gli stereotipi e sovvertire le forme d’odio che oggi attraversano le metropoli.
«Milano diventa espressione di un potlach contemporaneo. Trenta ragazzi, cinque personaggi, una regia plurale, una città e una storia che riguarda tutti noi. Per stimolare una riflessione intima e politica, personale e pubblica, individuale e collettiva, che riafferma l’identità interculturale come risorsa per il cambiamento e la riappropriazione dello spazio urbano.»
(Collettivo Immaginariesplorazioni)